Li chiamano "curas villeros". Sono i preti che vivono nelle "villas miserias", le baraccopoli di Buenos Aires. Parroci di periferie sterminate, impegnati a portare la gioia del Vangelo tra gli immigrati senza casa né diritti, tra i ragazzi dipendenti dalla droga, in mezzo a quei poveri che papa Francesco considera il "tesoro" della chiesa. "Sono preti che pregano e lavorano", ha detto di loro il futuro pontefice, che da vescovo frequentava spesso le "villas miserias" per incontrare le famiglie, partecipare a una processione o celebrare battesimi. Ma cosa fanno questi "curas villeros"? Come vivono? Perché scelgono di essere là dove nemmeno lo stato riesce ad arrivare, in quartieri segnati da violenza e degrado, ma anche benedetti da numerose, inaspettate risurrezioni? Silvina Premat racconta i giorni e le opere di questi pastori di strada, dediti a far crescere la fede di un popolo che crede e, nonostante tutto, spera. I curas sono autentici interpreti del Movimento dei sacerdoti per il Terzo mondo, in particolare di padre Carlos Mugica, assassinato in Argentina nel 1974. Premat racconta una storia di fede e civiltà che rappresenta un esempio preciso di come Francesco vorrebbe la chiesa. I curas testimoniano che il Vangelo compie l'umanità, il cristianesimo è lievito di una società più giusta, Cristo libera realmente ogni persona. Prefazione di don Luigi Ciotti.
Riconoscere il cammino educativo che modella la vita di ogni creatura, e integrare tale percorso nel lavoro di crescita vocazionale vuol dire aprirsi alla presenza di Dio nella storia dell'umanità. Questo è l'itinerario che la vita consacrata è chiamata a percorrere. La prospettiva di amore e di speranza che caratterizza ogni carisma proietta i religiosi e le religiose a saper riscoprire ancora una volta il senso più profondo della propria esistenza. Il loro «sì» vocazionale diventa un compito che impegna a dare una risposta specifica, anche e soprattutto quando è più difficile. Anzi, è proprio in un mondo terribilmente diverso che la vita consacrata è chiamata a riscoprire più che mai il valore educativo della propria vocazione. Si tratta di un progetto formativo che diventa vero e proprio «laboratorio di speranza», un percorso di crescita quotidiana dove le fragilità psicologiche e le prospettive vocazionali si intrecciano e si completano a vicenda. Le pagine di questo libro aiutano a riconoscere l'urgenza di questo cammino educativo.
Il volumetto, proposto dall’Autore in occasione dell’Anno sacerdotale, guarda al sacerdozio come missione, come azione, movimento che, dall’altare, si spinge nel mondo, a “compromettersi “ con il mondo. Il principio qui sotteso è una sorta di moderna rivoluzione copernicana che vede nell’altare il centro, il vertice cui tutto confluisce, cielo e terra. E dunque, proprio a muovere da questa prospettiva, proprio dall’altare il cristiano è chiamato a “guardare al dramma e alla bellezza della vita”.
“È dall’altare, da questo monte santo che dobbiamo guardare le cose terrene, giudicarle e servircene” scrive papa Giovanni XXIII. E l’Autore va oltre, alla ricerca della linfa che nutre l’originalità di questo sguardo: il Calice e il Libro, la liturgia eucaristica e la liturgia della Parola.
Lo studio, la riflessione, la meditazione del Libro divengono allora, condizione necessaria per poter abitare il monte santo, la città di Dio. Ed esserne cittadini.
Punti Forti
La fama dell’autore e una scrittura agile e chiara. Il testo esce come 11° volume di una collana affermata che ha tra i suoi autori Ermes Ronchi e Carlo Maria Martini. Di Andrea Riccardi: Paolo, l’uomo dell’incontro (2008); L’uomo e la donna. Sogno di Dio (2009).
Destinatari
Per chi segue gli scritti di Andrea Riccardi e per chi cerca una proposta sul tema del sacerdozio che provochi alla riflessione.
Autore
Andrea Riccardi è docente ordinario di Storia contemporanea presso la Terza Università di Roma. Studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea, ha pubblicato numerose opere riprendendo i temi del difficile rapporto tra Cristianesimo, Cultura e Modernità nel secolo XX. Ha riservato inoltre un particolare interesse ai rapporti tra i mondi religiosi dell’area mediterranea. Oltre che per la sua vasta attività scientifica, è noto in ambito internazionale per aver fondato nel 1968 la Comunità di Sant’Egidio. Tra i suoi scritti ricordiamo: Il «partito romano». Politica italiana, Chiesa cattolica e Curia romana da Pio XII a Paolo VI (Brescia 2007); Convivere (Bari 2006); La pace preventiva. Speranze e ragioni in un mondo di conflitti (Cinisello Balsamo 2004); Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento (Milano 2000).
Un volume che vuole rintracciare la presenza del "prete nel mondo" - una presenza non sempre vistosa ma molto spesso utile nel segreto delle coscienze del divenire delle relazioni sociali per capirne il senso - e rileggere la figura del prete nella sua verità originale, nel disegno divino tanto coraggioso verso l'uomo da affidargli la sua azione di salvezza.
La presenza della famiglia comboniana nel mondo.
Un confronto a più voci intorno al tema del dialogo, all'interno delle comunità religiose e fra tutti gli ambiti di vita; l'ascolto accogliente dell'altro capace di vincere l'individualismo e di trasfigurare il mondo.
All'idea del convento da sempre associamo l'immagine della privazione e della mestizia. Questo libro toglie alla cucina dei monasteri quella proverbiale cappa di tristezza e ci illustra una cucina infinitamente più ricca e sfiziosa di quanto pensavamo. Qui scopriremo ricette antiche, in cui i gusti robusti si combinano con una saggezza risalente a molti secoli fa. Da questo connubio nasce una cucina semplice e sana, in cui i piatti mantengono un forte contatto con la natura e diventano una proposta che sfida noi uomini del postmoderno a riscoprire noi stessi e la tradizione dei nostri antenati.
Il ruolo dei laici nella Chiesa nella prospettiva della nuova evangelizzazione del terzo millennio. Qual e l'identita, il ruolo e la corresponsabilita dei fedeli laici nella vita e nella missione della Chiesa? Quali prospettive si aprono per la ministerialita del laicato nella nuova fisionomia della Chiesa che si va scoprendo agli inizi del nuovo millennio? Cosa fare per rispondere alle esigenze della nuova evangelizzazione? A queste e ad altre domande risponde il libro, con puntualita di argomenti e chiarezza di vedute. Costante e il riferimento alla parola di Dio, al magistero della Chiesa, e ai dati di fatto sempre nuovi che chiedono di essere letti e interpretati con grande sensibilita.
Il volume raccoglie una serie di riflessioni sul sacerdozio, che sono il risultato di anni di insegnamento e di esperienza diretta del Card. José Saraiva Martins con il mondo dei preti. L'intento dell'autore è quello di descrivere nel modo più veritiero possibile la realtà del sacerdote, dall'incontro con Cristo, alla sua missione di pastore nella comunità cristiana e nel mondo, dai valori più adeguati a un sacerdote, allo stile di vita che egli deve seguire per custodire e sviluppare tali valori. Il volume risulta dunque di particolare interesse per tutti i sacerdoti, sia per i più giovani, come sostegno all'inizio del loro percorso pastorale, sia per quelli meno giovani, come incoraggiamento per continuare a svolgere la loro indispensabile missione nella Chiesa, ma è rivolto anche ai laici che vogliono approfondire le proprie conoscenze sul sacerdozio.
La missione della Chiesa, e quindi anche quella della vita consacrata, gravita attorno alla missione dello Spirito, caratterizzata dalla presenza e assenza del Gesù terreno, poiché solo allora Cristo può essere contemporaneo ad ogni tempo: il primo, vero protagonista della missione è lo Spirito Santo. Le consacrate e i consacrati sono chiamati ad essere dei complici anonimi dello Spirito di Gesù e alleati della sorpresa di Dio. La sfida che sono chiamati ad assumere è quella della credibilità: cosa fare, infatti, quando le grandi parole della dottrina non toccano la vita di tutti i giorni? È proprio a partire dalla loro capacità di vivere relazioni autentiche nella comunione che i consacrati saranno veri missionari. L'incontro con Cristo crocifisso dilata il cuore del consacrato, così che il cuore di Cristo diventa il cuore del missionario.
"I religiosi devono essere uomini e donne capaci di svegliare il mondo". Da queste parole di papa Francesco prende idealmente le mosse questo libro. Si tratta, infatti, di una serie di ritratti di uomini e donne che hanno scelto la vita religiosa e che, per la concretezza e la profondità della loro esistenza, sono diventati un punto di riferimento per gli altri. Ecco alcune delle personalità, fra le altre, contattate dalle autrici: padre Giovanni La Manna, gesuita, responsabile del Centro Astalli; suor Elisa Scalabrino, giovane medico, suora del Cottolengo; suor Rita Giaretta, orsolina, fondatrice di Casa Rut; suor Laura Girotto, salesiana, operante in Etiopia; Marilena Civetta, dell'Ordo Virginum, psicoterapeuta di Gubbio; madre Anna Maria Cànopi, benedettina, fondatrice dell'abbazia Mater Ecclesiae, sull'isola di San Giulio; padre Claudio Monge, missionario domenicano a Istanbul; suor Teresa, paolina di Nairobi; suor Frederick, missionaria della Carità, braccio destro di Madre Teresa di Calcutta. Questi religiosi e religiose testimoniano quotidianamente lo spirito del Vangelo tra osservanza e profezia e hanno incarnato, prima ancora che venisse formulata, l'esortazione del Papa a "svegliare il mondo".
Gli Ordini religiosi esistono da secoli: qual è il segreto della loro longevità e della loro sorprendente vitalità? Sono frutto di una rigida pianificazione stabilita dalle gerarchie o, piuttosto, dell'iniziativa individuale? Scopo principale di questo libro è quello di cogliere, per quanto possibile, il segreto della giovinezza, dell'adattamento costante e del perpetuo rinnovamento delle più antiche istituzioni politiche dell'Europa, di cercare di comprendere attraverso quali meccanismi costituzionali, operanti sul solo piano naturale, tanti Ordini sono potuti nascere, vivere e proliferare nel corso dei secoli, nonostante le guerre, le invasioni, le scorrerie, le epidemie e le persecuzioni che in tutte le epoche sono state il loro inalienabile destino; nonostante l'enorme diversità delle situazioni economiche e politiche alle quali si sono dovuti adattare; nonostante le rivoluzioni devastatrici e le corruzioni del mondo che, ancor più rovinosamente, s'insinuavano nei loro ambienti; nonostante le crisi interne che così spesso hanno subito; nonostante le fratture, gli smembramenti, le scissioni di cui e costellata la storia di molti tra essi.